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Giochi da tavolo

Il primo gioco si intitola “An me platetsise zio” (“Se mi parli, vivo”) e trae ispirazione dal Monopoly e da Pandemic. Il nome racchiude l’essenza di ciò che più di ogni altra cosa è necessario al greco di Calabria per vivere come lingua di comunicazione: essere parlato, insegnato, trasmesso; ecco perché ai giocatori è richiesta una conoscenza relativamente avanzata della lingua e delle sue varianti. Il gioco mira a far comprendere ai giocatori che la rivitalizzazione della lingua è uno sforzo collettivo. Per questo motivo, il concetto di questo gioco è lontano dalla tradizionale competizione del Monopoli, poiché abbraccia invece uno spirito collaborativo. In questa sfida di rivitalizzazione linguistica, il concetto è semplice ma profondo: nessuno può veramente vincere a meno che non lo facciano tutti, laddove per vincere si intende portare avanti con successo la missione di rivitalizzazione e garantire una vibrante eredità linguistica per le generazioni a venire.

Grekù, il secondo gioco, trae ispirazione da Vudù. È pensato per i principianti della lingua, fornendo un modo accessibile e divertente per approfondire la comprensione di diversi campi semantici, usando due elementi culturali caratterizzanti e cioè il malocchio e le maledizioni. 

Entrambi i giochi possono essere adatti ad altre lingue minoritarie. Scriveteci a toddomadigreko@gmail.com e saremo felici di aiutarvi!

Autori: Martina Nocera, Francesco Ventura

Plancia AMPZ

Istruzioni AMPZ

Contratti AMPZ

Tikandì e Pukambù

Carte Grekù

Istruzioni Grekù